martedì 18 dicembre 2012

Silenziose chiacchiere da biblioteca


Oggi va così,
seduta in biblioteca.
Al silenzio,
un silenzio che adoro, 
il silenzio della gente che pensa in continuazione.

Camminando tra gli scaffali prendo un libro.
Perfetto, come se nessuno lo avesse mai letto.

Mi godo questo prezioso momento,
l'istante in cui l'archeologo scopre la sua meraviglia sepolta.
Apro le sue prime pagine e mi tuffo nella mia scoperta.


Mi sono lasciata trasportare dalle parole di questo libro "I figli di Nadar, il secolo dell'immagine analogica" di Pierre Sorlin, alla ricerca e alla scoperta dei pensieri sulla fotografia analogica.
La fotografia, come dice Boudelaire, "deve salvare dall'oblio le cose preziose che vanno scomparendo dalla nostra memoria", ma non solo, deve essere un veicolo che consente di andare e tornare da ieri all'oggi.
La fotografia è affascinante, è come una memoria di avvenimenti, di oggetti che risvegliano in noi emozioni e ricordi, quello che Jean Marie Schoe definisce "sapere laterale".
La fotografia è magica.

Continuerò a leggere...

Denise

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